Sappiamo bene d’altra parte che il nostro apparato produttivo ha bisogno che almeno i bambini non autonomi vadano a scuola per liberare i genitori affinché continuino a spremere le loro vita per aumentare i profitti di chi li sfrutta, sempre non siano sfruttatori essi stessi, nel qual caso si può essere certi che sono anche dei cattivi genitori.
La relazione che si instaura tra un leader e la sua squadra non può prescindere dalla relazione che il leader instaura con la propria anima
Intendo leader come un termine generico per capitano della propria squadra, genitore, maestro, educatore, insegnante, professore, preside, direttore d’orchestra o artistico, regista, produttore, imprenditore, manager, direttore, responsabile di qualsivoglia reparto, progetto, organizzazione, azienda, gruppo, fino al semplice pezzo di terra, cibo, pianeta, sorso d’acqua.
Oggi che anche le scuole, gli ospedali, gli enti pubblici e artistici sono diventate aziende (formative, sanitarie, amministrative, d’intrattenimento), i leader aziendali sono sempre più oberati da cose che non hanno l’umana capacità di gestire, incapaci di stare in una gabbia che loro stessi hanno creato con il loro desiderio di controllo e prestigio. La pressione con la quale molti leader devono fare i conti nelle proprie scelte quotidiane è inasprita dall’avvento tecnocratico e da logiche di controllo serrato a cui non sfuggono emozioni ed affetti, sia in ambito professionale che personale.
La visione immaginale intende la leadership come la capacità di vedere l’invisibile. Leader non è forse chi sa vedere più lontano di altri, mantenere la rotta in situazioni impervie, attraversare l’oscurità e condurre la nave in porto e attraversare il buio della selva oscura? O un visionario capace di visioni non comuni? Prima di prendere decisioni strategiche, i leader dell’antichità (re, eroi e generali) si consultavano segretamente con vecchi saggi, molti dei quali, come Tiresia, erano cechi. Saper guardare lontano significa allora saper guardare dentro, nella propria Anima, la cui profondità, come scrive Eraclito, non ha fine.
Ognuno è un potenziale leader, in qualsiasi ambito della propria vita. Il leader si pone anzitutto come il co-creatore del proprio destino, un capitano della propria anima disposto a diventare, usando le parole di Jung, ciò che è destinato a essere.
L’Anima ha un ruolo altrettanto fondamentale e decisivo del suo. Nell’anima ci sono gli dei, c’è la sua squadra invisibile, di cui la squadra visibile è un riflesso, una proiezione.
Leadership poetica e ispirata all’arte
Gli strumenti della visione immaginale per i leader sono ispirati all’arte e alla natura. Una leadership naturale, ad esempio, è una leadership orizzontale e dinamica, dove chi ha qualcosa da dire prende parola e voce senza bisogno di istituire un leader dall’alto che prenda decisioni su questioni che non comprende o conosce del tutto. Le rondini che migrano disposte a rombo ruotano la posizione di testa in funzione del momento e del bisogno.
Il mondo dell’arte può ispirare linguaggi più sfumati per intendere la leadership e fornire strumenti in linea con la richiesta di complessità che contraddistingue la società liquida moderna, costituendo un’alternativa al letteralismo pedagogico di culture aziendali e organizzative istituzionalizzate e sempre più granitiche e obsolete.
La direzione d’orchestra è un ambito che non ha nulla da invidiare ai moderni corsi sulla leadership e sul management, come dimostrano diverse pubblicazioni sull’argomento (una su tutte: Leadership trasparente di Francesco Attardi, scritta a quattro mani da un consulente aziendale e un direttore d’orchestra);
La pedagogia immaginale offre gli strumenti per conoscere il tema della leadership attraverso opere simboliche che ne mantengono integra la complessità di significati e di sfumature (film d’autore e video di e sui direttori d’orchestra, per fare alcuni esempi)
Lo strumento Archetipi al lavoro (TM), che unisce teatro e astrologia archetipica;
Il Life coaching immaginale (vedi ecologia della mente), grazie soprattutto alle pratiche sciamaniche di cui è intriso, è incredibilmente concreto nell’aiutare i leader moderni a raggiungere i propri obiettivi a livello individuale e di squadra.
I seminari proposti da Mythodrama hanno per tema i personaggi dei drammi shakespeariani che hanno incarnato la figura di leader, come Enrico V.
La riflessione sul potere di James Hillman dà un ventaglio di interpretazioni che amplifica la complessità del tema e non ne esaurisce banalmente i significati.